La Svizzera è il Paese con il più alto livello di libertà economica in Europa e il quarto nel mondo. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Indice di Libertà Economica 2024, co-pubblicato in Svizzera dall’Istituto Liberale.
Hong Kong riesce per il momento a difendere il suo primato nonostante la crescente influenza della Cina e il forte calo della propria libertà economica, posizionandosi davanti a Singapore. La Svizzera perde terreno sia in termini assoluti che relativi rispetto agli altri paesi. Deve quindi cedere il podio conquistato lo scorso anno alla Nuova Zelanda e si colloca ora al quarto posto.
Nella classifica di quest’anno, la Svizzera è seguita da Stati Uniti, Irlanda, Australia, Taiwan, Danimarca e Paesi Bassi. In coda alla classifica si trovano Sudan, Zimbabwe e Venezuela. Dittature come Cuba e Corea del Nord non sono incluse nella classifica a causa della mancanza di dati.
Il rapporto, che si basa sui dati del 2023, conferma la stretta correlazione tra libertà economica e sviluppo del benessere:
- Il 25% dei Paesi più liberi ha un PIL pro capite di 66434 dollari, mentre il 25% dei Paesi meno liberi raggiunge solo i 10751 dollari. Nei Paesi economicamente più liberi si guadagna quindi oltre 6 volte di più che nei Paesi non liberi.
- Il 10% più povero della popolazione nei Paesi più liberi ha generato un reddito pro capite di 9771 dollari, mentre il 10% più povero della popolazione nei Paesi meno liberi ha guadagnato solo 1255 dollari. Ciò significa che il 10% più povero nei Paesi più economicamente liberi ha guadagnato praticamente quanto la media nei Paesi meno liberi.
- Nel quartile dei Paesi meno liberi, il 52% della popolazione è soggetto a povertà estrema (ovvero genera un reddito inferiore a 3.65 dollari al giorno), mentre nel quartile più libero questa percentuale è solo del 2%. Ciò significa che nei primi il numero di persone che oltrepassano la soglia della povertà estrema è 25 volte maggiore rispetto ai paesi liberi.
- L’aspettativa di vita nel quartile dei Paesi più liberi è di 79 anni, solamente 62 anni nel quartile dei Paesi meno liberi. Nei Paesi liberi le persone vivono in media circa 17 anni in più.
- La mortalità infantile sta al 5% nel quartile dei Paesi più liberi, mentre sale fino al 52% nel quartile dei Paesi meno liberi. La mortalità infantile è quindi circa 10 volte più alta in condizioni di scarsa libertà economica.
- Le persone nel quartile dei Paesi più economicamente liberi sono in media più felici rispetto che in quello dei Paesi meno liberi.
- Rispetto ai Paesi economicamente non liberi, quelli più liberi ottengono risultati nettamente migliori in materia di tutela ambientale.
La Svizzera sul piano internazionale
Nella classifica attuale, la Svizzera ottiene i seguenti punteggi (in una scala da 1 a 10):
- Peso dell’attività statale: leggero miglioramento da 7,6 a 7,7. A livello mondiale, occupa solo il 28° posto in questo settore.
- Stato di diritto e tutela della proprietà privata: forte peggioramento da 8,9 a 8,3. La Svizzera scivola così dal 4° al 12° posto a livello mondiale in questo settore.
- Accesso a una moneta stabile: come l’anno precedente, 9,6. In questo settore la Svizzera occupa il primo posto a livello mondiale.
- Libertà di commercio internazionale: come l’anno precedente, 8,1. A livello mondiale occupa solo il 53° posto in questo settore.
- Densità normativa: peggioramento da 8,0 a 7,7. La Svizzera occupa quindi l’11° posto in questo settore.
Nonostante i risultati ancora relativamente buoni rispetto ad altri Paesi, non bisogna farsi un’idea sbagliata: anche in Svizzera il peso crescente dello Stato è decisamente preoccupante. Ben 27 Paesi ottengono risultati migliori della Svizzera in questo settore. Una riduzione dell’attività dello Stato potrebbe liberare un enorme potenziale di crescita per l’economia elvetica.
Tra i 10 Paesi economicamente più liberi al mondo figurano, oltre a Hong Kong (8,55 punti), Singapore (8,50), la Nuova Zelanda (8,33) e la Svizzera (8,28), seguiti dagli Stati Uniti (8,10), dall’Irlanda (8,05), dall’Australia (8,03), da Taiwan (8,03), dalla Danimarca (8,02) e dai Paesi Bassi (7,97).
Tra le grandi economie, il Canada occupa l’11° posto, il Regno Unito il 13°, la Germania il 15°, il Giappone il 17°, la Corea del Sud il 38°, la Francia il 44°, l’Italia il 46° e l’Indonesia il 65°. Il Messico si colloca al 70° posto, davanti a India (86° posto), Brasile (87° posto), Cina (108° posto) e Russia (148° posto). Ciò dimostra il notevole potenziale di recupero che hanno ancora i cosiddetti Paesi BRICS.
È sorprendente come la libertà economica sia fortemente diminuita in tutto il mondo a seguito degli interventi statali eccessivi nel corso della crisi Covid-19. Tra il 2000 e il 2019, la valutazione media della libertà economica è aumentata da 6,58 a 6,94, ma nel 2020 è scesa a 6,63, nel 2021 a 6,62, e nel 2022 addirittura a 6,56. Nel 2023, ovvero dopo la fine ufficiale delle misure anti-Covid, gli Stati di tutto il mondo non sono riusciti a ripristinare il livello di libertà economica pre-crisi, raggiungendo solo un valore di 6,59.