Il 14 ottobre 2020 l’Istituto Liberale ha organizzato il webinar Parassitismo politico e lotta di classe, in collaborazione con l’associazione studentesca LPU (Law and Politics in USI) attiva all’università di Lugano e Students For Liberty Svizzera. L’incontro s’è configurato come presentazione dell’antologia di interventi di matrice liberale contenuti nell’opera intitolata Parassitismo politico e lotta di classe. Per una riscossa dei produttori, curata da Cristian Merlo ed edita da Leonardo Facco Editore nel 2019 . Il tema centrale della raccolta è la riformulazione in chiave liberale della teoria marxiana della lotta di classe, e di come il potere divide artificialmente la società tra produttori e parassiti politici.
Apre la serata Cristian Merlo, curatore dell’opera, laureato in Politica Economica presso al Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, e ora impegnato nel settore del credito ed appassionato cultore del libertarismo. Muovendo da una riflessione sulla rivoluzione intellettuale di George Orwell, il relatore porta il pubblico in un percorso attraverso i sofismi del discorso politico e le contraddizioni strumentalizzate all’interno della comunicazione politica della storia recente. Si rivela la necessità per i produttori di ricorrere alla verità dei fatti, per smascherare il modus operandi di una classe di parassiti che sta drenando ogni possibilità di prosperità e innovazione delle economie contemporanee. Infatti, similmente a quanto accade in natura con i corpi infestati dai parassiti biologici, la società infestata dai parassiti politici (coloro che vivono di risorse prodotte da altri) è destinata inevitabilmente a un lungo declino a causa di un peso eccessivo perpetrato proprio dalla classe dirigente.
Il secondo intervento è affidato a Guglielmo Piombini, editore e studioso del pensiero liberale classico e libertario, nonché libraio da oltre 25 della Libreria del Ponte di Bologna. Il relatore ha focalizzato l’attenzione sulla teoria della lotta di classe, popolarizzata dal marxismo, e sulle sue radici, che si affondano in realtà in analisi proprie del liberalismo classico (soprattutto francese e di primo Ottocento). Frédéric Bastiat, ad esempio, ha visto le società umane emergere dal conflitto costante tra gruppi sociali contrapposti, individuandoli nelle categorie dei produttori, dediti al commercio, e dei parassiti, dediti all’amministrazione del potere politico. È la presenza del governo che introduce in ogni società quei privilegi — artificiali e non naturali — che permettono ad alcuni uomini di vivere sulle spalle di chi, invece, passa la vita a produrre ricchezze e a diffonderle con lo scambio mercantile.
Infine, Alessandro Vitale interviene per fare il punto sull’importanza concettuale della lotta di classe come strumento sociologico. Professore presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano, il relatore vi insegna Analisi della politica estera e dei sistemi politici internazionali, materia in cui si è specializzato per anni, soprattutto in relazione alle problematiche dell’Est Europa durante e dopo l’occupazione sovietica. Riflettendo sui contributi che più hanno gravitato intorno alla definizione dell’azione politica nelle società umane, partendo quindi da Carl Schmitt per arrivare agli elitisti italiani, il Professor Vitale lamenta la mancanza di una teoria generale sul paradigma del parassitismo politico. La natura pubblica delle istituzioni di ricerca in varie parti del mondo non contribuisce a fare luce su questo aspetto così fondamentale, che spesso si configura come la chiave di volta per comprendere la storia di interi Paesi.
La teoria della lotta di classe sostiene che le istituzioni umane siano modellate dai conflitti di gruppi sociali mossi da ambizioni e strumenti radicalmente incompatibili. L’ingrediente cruciale per sposare questa potente visione sociologica e storiografica con la sensibilità di liberale di chi ha come valore politico fondamentale la libertà dell’individuo è comprendere come tali divisioni non siano necessariamente insite nella natura dell’umanità (come suggerisce lo stesso Marx), ma invece risultino dall’errore di parallasse introdotto dal potere politico. È la concessione di privilegi speciali a una casta di dirigenti che genera persone motivate a sfruttare questa loro situazione per vivere sulle spalle di chi, invece, è costretto a lavorare assiduamente. Molti aspetti della politica contemporanea non possono essere pienamente compresi senza una spiegazione sistemica di fenomeni quali la corruzione, il lobbysmo, il conflitto di interessi. Per questo motivo l’antologia curata da Cristian Merlo cerca di smuovere le acque e stimolare il vasto dibattito su questa tematica.