Nella sua presentazione al Congresso liberale del primo settembre 2023, il direttore dell’Istituto Liberale, Olivier Kessler, ha mostrato come potrebbe essere una politica liberale sui mass media e come i mass media possano essere rimessi al servizio della società invece di fungere da altoparlante per i potenti.
È un’ovvietà che l’autorità statale si corrompa inevitabilmente in assenza di controlli e contrappesi, senza bilanciamenti tra i poteri istituzionali e senza limiti a ciò che lo Stato può fare e non può fare. Dotati del monopolio dell’uso della forza, i governanti sono costantemente tentati di limitare la libertà individuale dei cittadini per espandere il proprio dominio. Per questi motivi è nata l’idea della separazione dei poteri, secondo cui lo Stato dovrebbe essere diviso in vari settori senza che nessuno di questi possa prevaricare sugli altri. Al contrario, le varie parti dell’autorità pubblica dovrebbero tenersi sotto sorveglianza a vicenda.
I media sono spesso indicati come il “quarto potere”. Hanno effettivamente una funzione importante in termini di controllo della politica. Tuttavia questo modo di dire non è del tutto privo di problemi, perché questa scelta di parole potrebbe implicare che i mass media possono anche essere considerati parte dello Stato e che perciò il loro finanziamento pubblico sia compatibile con la loro funzione.
Tuttavia, se questo “quarto potere” non è coerentemente separato dagli altri poteri dello Stato, difficilmente potrà contribuire efficacemente al mantenimento di una società libera. Infatti, la funzione più importante dei media è proprio quella di mantenere un occhio critico nei confronti di coloro che detengono il comando – cioè i rappresentanti del monopolio dello Stato sull’uso della forza – per denunciare gli abusi di potere e criticare l’abuso di potere.