Care amiche e cari amici, signore e signori,
è per me davvero un onore poter trovarmi qui oggi, a Lugano, per questa breve conferenza che ha luogo in occasione dell’inaugurazione dell’Istituto Liberale. Ringrazio dunque di tutto cuore Pierre Bessard e Paolo Pamini per avermi chiesto di dire alcune parole in questa circostanza.
Il tema che tratterò, “Il liberalismo e la Svizzera”, è assai vasto e potrebbe essere affrontato in differenti modi. Si potrebbe ad esempio focalizzare l’attenzione sulla grande scuola del liberalismo elvetico, all’interno del quale compare anche una personalità come quella di Benjamin Constant. Ho deciso, però, di concentrarmi su altro.
In questo breve intervento intendo infatti soprattutto sottolineare le affinità che esistono tra la Svizzera e il liberalismo. Meglio ancora, mi preme evidenziare come la Svizzera sia stata una terra di libertà e abbia nutrito — anche sul piano dei simboli: si pensi a Guglielmo Tell — una decisa passione per l’indipendenza personale, per la capacità di autogoverno, per la responsabilità.
Leggere l’integralità dell’intervento:
Il liberalismo e la Svizzera
(5 pagine, PDF)